Applicare Etica e Deontologia Professionale? … benvenuti sul ring!

Etica e Deontologia professionale sono l’oggetto di un seminario organizzato periodicamente dall’Ordine degli Ingegneri, con frequenza obbligatoria per i neolaureati che intendano iscriversi all’Albo. Si tratta di una materia inclusa nel programma degli Esami di Stato.

Ho partecipato con interesse al più recente evento, in un caldo pomeriggio di estate, spinto da diversi motivi, oltre all’immancabile SACF – Sindrome di Accumulo dei Crediti Formativi:

  • Verificare se e come sono cambiati negli ultimi anni il concetto di Etica ed il Codice di Deontologia Professionale,
  • Carpire nel folto auditorium in gran parte giovanile il modo di porsi dei colleghi davanti ai contenuti espressi,
  • Riflettere sulle conseguenze, gli impatti, il valore e l’attualità di tante scelte fatte lungo il mio percorso professionale,
  • Rispondere alla domanda “Cosa farò da grande” con maggiore consapevolezza, anche da questo punto di vista.

Riguardo al primo punto, il quesito non era banale, almeno per me. In 3+ decenni la Società è cambiata così tanto e così tante volte che il pur millenario concetto di etica (letteralmente dal greco antico èthos, “comportamento”, “costume”, “consuetudine”, ..), ed il codice deontologico che ne deriva, dovevano verosimilmente subìre qualche cambiamento.

Abbiamo infatti vissuto un lungo periodo di crescita economica con larghi margini, seguito da un periodo di speculazioni finanziarie che hanno preso il sopravvento sull’economia reale. Una convinzione diffusa che la ricchezza sarebbe sempre aumentata (!) ci aveva indotto un nuovo modo di ragionare, più indipendente, più autosufficiente, anche più egoista.

E’ con queste armi, con il manico lasciato chissà dove e chissà a chi, che ci siamo imbattuti nella più grave crisi dal dopoguerra. Un cambiamento epocale in cui anche la più “etica” delle persone non può non avere vacillato davanti al dilagare della filosofia del “fatti furbo!”.

Di qui il degrado di tanti rapporti di lavoro, in cui l’interesse contingente e unilaterale ha preso il sopravvento sull’interesse di coltivare relazioni – e soluzioni – aperte al futuro.

Di qui la perplessità di molte persone di buona volontà, davanti al dilemma se abbia senso attenersi ai princìpi dell’ etica anche quando il nostro interlocutore non l’applica nei loro confronti. Come disputare un incontro di pugilato senza guantoni.

In questo contesto si inserisce l’analisi e la revisione al Codice di Deontologia Professionale da parte del CNI – Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Nell’ultima edizione adottata dal CNI nel 2014 il principio di responsabilità nei confronti della collettività viene ribadito ed esteso anche all’ambiente, includendo il concetto di sostenibilità delle opere progettate e dei servizi prestati. Notevole anche il rilievo riservato alla dignità ed al decoro della Professione e del Professionista, cosa che lascia trasparire quanto siano lontani i tempi in cui la categoria godeva di un indiscusso status sociale.

Tornando a noi: a parte gli obblighi professionali, ha senso aderire nella sostanza, non solo alla forma alle norme di comportamento indicate dall’ordine professionale?

La risposta è: assolutamente SI!!! Esse non sono altro che una applicazione di principi etici validi per ogni cittadino.

Spero davvero che la maggior parte dei colleghi presenti al seminario abbia colto l’importanza dell’argomento e che alcuni commenti un po’ avvilenti che ho udito restino l’espressione di una minoranza.

Diverse volte mi sono trovato nelle situazioni previste dal codice deontologico ed ho cercato di fare sempre del mio meglio. Qualche volta ci sono riuscito di sicuro, a giudicare dal prezzo che ho pagato, almeno nell’immediato!

E’ però altrettanto vero che ogni volta in cui vi è stata l’opportunità (o la necessità) di dare una svolta al percorso professionale, le uniche carte che hanno contato sono state la credibilità, le competenze maturate, la rete di relazioni coltivate. Ed in tutte queste carte credo che rientrino la mia appassionata adesione ai princìpi dell’Etica e lo sforzo quotidiano di esserne coerente.

I guantoni dell’ Etica sono più robusti di quelli oggi di moda, si tratta di imparare ad usarli sempre meglio. Questo vale per tutti, pertanto: benvenuti sul ring!

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Questo già nell’ottica di andare, laddove possibile, al passo successivo: trasformare un incontro di pugilato in un gioco del tipo Win-Win. E di questo avremo senz’altro occasione di parlarne in un prossimo articolo.