Le opportunità possono capitare, in tale caso bisogna saperle cogliere. Più spesso vanno ricercate esplorando. L’esplorazione questa volta passa attraverso un viaggio a Malta.
Inizio a scrivere questo articolo senza sapere come finirà. In una serata di ottobre, un sabato un po’ anomalo, sono rimasto solo in casa per intraprendere un’altra tappa del mio percorso di esplorazione professionale e personale.
Infatti, da quando non sono più vincolato da contratti come dipendente, ho intensificato le mie iniziative alla ricerca di opportunità per sviluppare il network, sondare il mercato, conoscere il potenziale del mio profilo in nuovi contesti, individuare le strade più interessanti da percorrere.
Così ho salutato, con un po’ di rammarico, moglie e figlio in partenza per un sereno weekend sulla costa adriatica a Cervia, per unirmi ad una delegazione di imprenditori operanti nell’ambito dell’associazione CNA Emilia e Romagna che ha programmato un viaggio a Malta. Obiettivo: incontrare una serie di operatori locali, istituzionali e privati, per verificare la fattibilità di alcuni progetti in quel paese.
Trattandosi di progetti ancora in fase embrionale, non mi aspetto sviluppi immediati che possano coinvolgermi, ma so per certo che sarà comunque un’esperienza preziosa.
Pertanto non so come finirà questo articolo, che sarà pubblicato quando sarò ormai sulla via del ritorno.
Per il momento quello che posso fare è riportare quel mix di curiosità, di trepidazione, di consapevolezza che vivo, che una parte delle esplorazioni non porta a risultati concreti, come succede per le startup.
D’altra parte se non sperimentiamo non potremo mai allargare i nostri orizzonti, né valutare la praticabilità di certi percorsi e neppure scegliere consapevolmente quelli che scopriamo essere i più interessanti.
Con questi presupposti ho lasciato fluire i miei pensieri. Mi sono affacciato al terrazzo panoramico di casa, con la sua vista sui colli di Bologna e sulla parte vecchia del quartiere, in cui sono cresciuto.
Mi sono concesso un vizio: fumare un sigaro – io che non fumo praticamente mai – lontana memoria dell’inaugurazione dell’impianto fotovoltaico da 2 MW sulle coperture della Manifattura Sigaro Toscano, risalente a quasi 10 anni fa, quando lavoravo per il Gruppo Maccaferri
Ho scambiato un po’ di divertenti messaggi sul gruppo Whatsapp “The Vanzis”, punto di ritrovo della famiglia, questa sera distribuita tra Emilia, Romagna e Francia.
Un’occhiata allo spettacolo di Roberto Bolle, il piacere di vedere una felice combinazione di talento e passione. Lo spirito di Giovanotti che per i 50 anni si è regalato il sogno di ballare per la prima volta con un professionista di fama mondiale.
Entrambi hanno colto, cercato e perseguito opportunità. Perchè non dovremmo farlo anche noi?
Questa notte dormirò sereno. Domani si vedrà