I Big Data nella Packaging Valley: una realtà per molti sconosciuta sotto le Due Torri

I Big Data possono essere trattati sotto le Due Torri per aumentare la competitività di un’azienda. In maniera personalizzata e con costi relativamente bassi. Bello scoop, non vi è dubbio. La cosa sorprendente è che è proprio così.

Ricordiamo che si intende per Big Data quella mole di dati in continua crescita che viene prodotta dai sistemi informatici di tutti i tipi in tutto il mondo. L’unità di misura attualmente utilizzata per quantificarne la mole è lo Zettabyte, cioè miliardi di Terabite, cioè miliardi di migliaia di miliardi di byte, cifre con 21 zeri dietro le prime (tre) cifre. In previsione a breve di utilizzare Yottabyte con altri 3 zeri per arrivare a 24 …

Per completezza, per Due Torri si intendono quei due affascinanti slanciati manufatti medievali nel centro di Bologna, uno alto ed uno più basso e pendente, segno di una competizione d’altri tempi tra le famiglie Asinelli e Garisenda, in qualche maniera metafora dei tempi attuali.

Passati i tempi del Commodore 64 (64 erano i ricchi kilobyte di memoria RAM) e dei miei primi programmi su schede a microprocessore, in linguaggio macchina, costretti dentro i 4 kilobyte!
Passati anche i tempi in cui il successo di un’azienda rimaneva affidato al caso, così come accadde per la costruzione delle Due Torri. Dubito infatti che nel XII secolo gli Asinelli abbiano commissionato approfondite indagini geotecniche preventive nell’area di fondazione. Il terreno non cedette, a differenza di quanto capitò agli sfortunati Signori Garisenda che a pochi metri di distanza si videro costretti limitare l’altezza per evitare il crollo del loro baluardo.

 

Il punto è questo.

Le aziende di oggi possono prendere slancio o possono pendere o anche crollare se non conoscono dati importanti per il loro sviluppo. Che si tratti di modificazioni negli orientamenti del mercato o l’incapacità di fare analisi predittive di guasto per i loro impianti disseminati nel mondo.

Ebbene, i Big Data spesso contengono tali informazioni ed i nostri centri di ricerca sono attrezzati per gestirli ed elaborare algoritmi in grado di ricavarle. Primo tra tutti, ad oggi, il Cineca di Bologna, ove recentemente si è svolto un interessante seminario sugli strumenti per fronteggiare la sfida dei mercati “4.0”. Seminario organizzato con la collaborazione di Federmanager Bologna, Asspect, Associazione per la Promozione della Cultura Tecnica e Crit, società specializzata nello scouting tecnologico, argomento di cui parleremo in un prossimo articolo.

Per il Cineca la potenza di calcolo dei propri elaboratori è naturalmente solo un elemento di qualità, restando nei quasi 50 anni di ricerca applicata (dal 1969!) il grosso del suo valore. Vale comunque la pena osservare che il nuovo supercomputer “Marconi” è presente nella Top 500 dei più potenti calcolatori del mondo, piazzandosi al 12° posto.

Per quanto sia complessa, la gestione dei Big Data è oggi una realtà accessibile alle aziende e diventerà sempre di più materia di studio e di applicazioni concrete, soprattutto a favore dell’industria.

Ho chiesto al Presidente del Cineca Prof. Emilio Ferrari, cosa dovrebbe fare un’azienda per conoscere meglio le potenzialità dei servizi offerti, per la propria competitività. Mi ha risposto semplicemente: “che ci contatti”, consegnandomi gentilmente il suo biglietto da visita.

Da parte mia, sarò felice di fare da raccordo tra aziende e centro di ricerca sia nella fase di fattibilità sia nella successiva fase di implementazione di progetto con i Big Data ogni volta che lo riterrete utile.

Nell’occasione, Buona Pasqua a tutti