Marchi, Brevetti e proprietà intellettuale: il crescente valore (e complessità di gestione) degli Asset Immateriali di un’azienda

I Marchi ed i Brevetti sono i principali strumenti con cui un “inventore” rende riconoscibile un prodotto – ed i suoi caratteri distintivi  –  e ne tutela idea ed applicazioni.

Anche il prodotto più concreto infatti, nella sua concezione, sottende un’idea, che vale tanto più quanto più essa è, appunto, apprezzata dal mercato e quanto più è soggetta a diffusione su larga scala.

Nel mio quartiere qualche decennio fa c’era un operaio che, probabilmente grazie ad un incidente domestico ruppe il telecomando, così ne inventò una custodia di gomma. Si chiamava Meliconi e da allora non fa più l’operaio. Un genio che umilia inesorabilmente il Wile E. Coyote che sta in ciascuno di noi.

Recentemente ho partecipato a Bologna presso Confindustria Emilia ad un interessante seminario intitolato “Marchi, Brevetti e Diritti d’Autore – il Valore dell’Immateriale – L’Immateriale nella strategia di riposizionamento dell’Impresa”. Seminario organizzato dall’Associazione Culturale Economia e Finanza – ACEF, ove ho avuto l’onore di presentare i saluti dell’Ordine degli Ingegneri di Bologna ed il piacere di condividere qualche breve osservazione sul tema [dal minuto 9:40 circa], visto dal lato di un ingegnere. Vedi anche l’intervista a fine evento. Grazie ad Andrea, Segretario dell’Ordine ed all’impedimento che non gli ha permesso di partecipare …

I temi inerenti l’immateriale e nello specifico quelli connessi con ricerca, innovazione, invenzione, la loro valorizzazione e la loro tutela coinvolgono da sempre gli ingegneri, soprattutto nei settori tecnologici dell’Industria.

L’innovazione tecnologica tradizionalmente segue due grandi filoni: l’innovazione di prodotto (macchine fotografiche digitali in alternativa alla macchine con pellicola, auto elettriche in alternativa ad auto a motore diesel o a benzina, …) e l’innovazione di processo (taglio lamiere a mezzo laser piuttosto che mediante tranciatura meccanica). Se, come abbiamo detto, l’innovazione di prodotto comunque contiene un’idea, non di meno l’innovazione di processo contiene una componente astratta, immateriale. Per il motivo che tipicamente combina teoria, organizzazione, fasi di lavorazione, ecc. , adottando modelli  intrinsecamente astratti.

La quarta rivoluzione industriale, oggi in pieno corso, ha spostato sensibilmente il baricentro dell’innovazione e dell’invenzione verso contenuti immateriali. Con il dilagare dell’elettronica e del SW anche i prodotti storicamente più “concreti” contengono sempre più parti immateriali fino ad esserlo completamente, come nel caso di prodotti SW per applicazioni inerenti la realtà virtuale, la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale, la sicurezza stessa della proprietà intellettuale.

Per non parlare di innovazione nel processo per la realizzazione di prodotti immateriali.

Se l’innovazione di un prodotto concreto sottende un’idea, cioè qualcosa di immateriale, l’innovazione di un prodotto immateriale è immateriale sia nell’idea sia nel prodotto.

L’innovazione di un processo per realizzare un prodotto immateriale è immateriale sia nell’idea, sia nel prodotto, sia nel processo …

Lo stesso vale per l’invenzione.

Ne consegue che i temi della valorizzazione e della tutela della proprietà intellettuale diventino più complessi, in continua evoluzione ed in larga misura inesplorati.

Di qui l’importanza ormai vitale di una interazione efficace tra le varie competenze coinvolte nella valorizzazione e nella tutela della proprietà intellettuale: commercialisti, avvocati, ingegneri, LE IMPRESE, … Obiettivo comune: uno sviluppo efficace dei criteri di progettazione e degli strumenti di valorizzazione e tutela della stessa, come marchi, brevetti, diritti di autore.

Ben vengano pertanto eventi come quello cui ho partecipato, soprattutto in una regione che può vantare praticamente tutte le competenze che occorrono, ad altissimo livello. Dalla capacità di mettere a sistema tali competenze è insita la possibilità di crescere nei rispettivi ambiti e di conferire al Territorio una forza competitiva di assoluto valore sul mercato mondiale.

Da ragazzo erano molto in voga i fumetti preistorici di B.C.  di Johnny Hart . Ricordo la vicenda dell’uomo primitivo che cercando di migliorare la ruota [quadrata] inventò la ruota triangolare. Il vantaggio? Elimina uno dei quattro sobbalzi. Soluzione accattivante, ma che trascurava particolari che evidentemente il mercato non ha apprezzato. La vita dell’inventore non è mai stata facile …

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