Industria 4.0 e crescita esponenziale

mongodb-iot-city-tour-london-industrial-internet-industry-40-smart-factory-big-data-by-tech-mahindra-bosch-si-4-638Per Industria 4.0 si intende quel processo di trasformazione che porterà ad una produzione di beni e servizi quasi integralmente basata su di un utilizzo di macchine intelligenti, interconnesse e collegate ad internet.

Industria 4.0 e’ stato l’argomento principale della conferenza mondiale di Davos dello scorso Gennaio 2016, è un tema di assoluta attualità nelle politiche della Comunità Europea, è l’oggetto di uno specifico piano nazionale del Governo, materia di approfondimento ricorrente presso molte fiere soprattutto in ambito tecnologico e di numerosi convegni a livello locale.

Per l’impatto che mi aspetto avrà sulle aziende e sul mondo del lavoro, cerco di rimanere aggiornato, scoprendo sfumature sempre nuove, a riconferma che i cambiamenti ora non sono avvertibili più solo nell’arco di anni, ma anche di mesi.

In questo articolo esaminerò un aspetto che a mio avviso merita qualche riflessione: il tasso di crescita della digitalizzazione.

Questa crescita dipende dallo sviluppo di molte tecnologie “abilitanti”, tutte basate su internet e dalla loro interazione, che genera ulteriori sviluppi.

Il risultato è che la complessità dei sistemi cresce nel tempo in modo esponenziale.

Cosa significa questo? La parola “esponenziale” è usata ed abusata, spesso in modo improprio. Cerchiamo di capire come evoluzioni che all’inizio appaiono “innocue” possano subire accelerazioni e creare cambiamenti repentini oltre le nostre aspettative.

Immaginiamo di volere riempire una bottiglia da 1 litro, corrispondente a 1 kilogrammo  di acqua, con acqua versata a gocce da 1 milligrammo. Per riempire la bottiglia occorreranno 1 milione di gocce.

Se immaginassimo di versare costantemente 1000 gocce al secondo, occorrerebbero 1000 secondi, quasi 17 minuti.

Immaginiamo invece di partire con una sola goccia al secondo, con un incremento esponenziale.

Dopo 5 secondi le gocce versate sarebbero 143 (invece di 5000)

Dopo 10 secondi le gocce versate sarebbero circa 20.000 (invece di 10000)

161108 Drops - exponentialDopo 13 secondi le gocce versate sarebbero circa 400.000 (invece di 13.000), comunque ancora meno della metà della capacità della bottiglia

Dopo 14 secondi le gocce versate sarebbero già oltre 1 milione.

La bottiglia si riempie di oltre la metà, fino a traboccare, tutto nell’ultimo secondo.

Così mentre la prima rivoluzione industriale (fine ‘700 con la diffusione della macchina a vapore) si è sviluppata nell’arco di 100 anni, la seconda (grandi produzioni di fine ‘800) si è sviluppata nell’arco 60  anni, la terza (primi sistemi automatici – microprocessori e PLC fine anni ’60 del ‘900) si è sviluppata nell’arco di 40 anni, sono molti a ritenere che la quarta rivoluzione industriale, Industria 4.0, avviata intorno al 2010, si completerà entro il 2020!

Per un territorio come quello della Regione Emilia Romagna, che basa il 23% del PIL sul manifatturiero (contro una media nazionale del 15% ed un obiettivo europeo – già raggiunto – del 20% entro il 2020) Industria 4.0, induce una serie di considerazioni. Ne riportiamo alcune

  • Vince chi è più veloce in termini di innovazione. In un territorio in cui molte PMI rappresentano eccellenze a livello mondiale, risulta più importante la capacità di creare sinergie di qualità piuttosto che la tradizionale distinzione grande/piccolo. Da questo punto di vista la Regione ha una cultura industriale di assoluto rilievo, per cui si trova in una condizione potenzialmente molto favorevole. Non è un caso che negli ultimi anni diverse multinazionali abbiano scelto di radicare nuovi stabilimenti produttivi proprio in quest’area.
  • Cresce la possibilità e l’importanza di personalizzare beni e servizi, realizzando lotti limitati piuttosto che grandi produzioni. Conseguenza: costi di progettazione più elevati e costi di produzione (lavorazione e materie prime) più limitati
  • Cambiano i modelli di business, tendenzialmente connessi con i servizi piuttosto che con la vendita di apparecchiature, con un pricing legato alle prestazioni
  • Aumentano le prospettive per chi produce, diminuiscono le prospettive per chi intermedia e distribuisce
  • Non si può rinunciare al cambiamento: nuovi competitor possono nascere dal nulla o da settori tradizionalmente estranei al proprio business
  • Molti lavori diventeranno obsoleti. Anche questo argomento meriterà approfondimenti
  • Servono competenze digitali a tutti i livelli
  • Servono nuove misure di welfare: lo sviluppo tecnologico produce ricchezza. Non è più sostenibile un mondo che oggi polarizza la ricchezza su pochi individui, ancor più di quando la tecnologia era più arretrata.
  • Nuove considerazioni vanno fatte infine sull’assunto che Industria 4.0 elimini posti di lavoro e sia in contraddizione con la difesa della dignità della persona. Infatti si potrà parlare di progresso solo se si potrà sviluppare e diffondere un modello civile europeo che rispetti la persona. Interessanti considerazioni riguardano proprio questo punto, così come ulteriori temi di attualità. che approfondiremo in articoli successivi.