Donna e lavoro: i nuovi paradigmi del lavoro ci porteranno a scrivere un nuovo capitolo nella storia del rapporto tra i generi? O viceversa? La storia di Elisabetta.

Donna e lavoro. Stiamo connettendo impianti, sistemi, aziende, abbiamo parlato di connessione tra le generazioni, tra scuola e mondo del lavoro, di reti. Sarebbe assurdo trascurare la connessione tra i generi!

Mi sono chiesto come mai questo importante aspetto dei cambiamenti epocali in corso non venga trattato così spesso ed una risposta l’ho trovata partendo da … casa.

Siamo diversi.

Alla fermata del bus di Via Rizzoli, Elisabetta mi anticipa che “è un 27 A” quando il mezzo è ancora in Via Ugo Bassi ed io comincio appena a scorgerne la sagoma. Una volta inforcò per errore i miei occhiali e rimase sbalordita per l’enorme differenza nella visione, chiedendosi come avesse potuto sposare un alieno.

Siamo entrambi consapevoli che le differenze non siano solo nei bulbi oculari, ma anche in tutto quello che ci sta dietro. Ce ne accorgiamo nel modo di fare la spesa al supermercato, di preparare un viaggio, di prendersi cura della famiglia, a partire dai figli.

Anche nella diversa propensione a vedere il lato comico della gaffe che non mi  fa ricordare che a metà febbraio c’è altro, oltre la ricorrenza del Concordato del ’29.

Uomini e donne si trovano in continua relazione, a volte di fronte, a volte di fianco. Cosa apprendiamo dai media? La sensazione è che non si sia ancora imparato bene quando stare di fronte e quando stare di fianco e quando si sbaglia la passione diventa scontro, gli orizzonti illimitati diventano prevaricazione. Siamo diversi e la diversità è una grazia, o una disgrazia, a seconda di come la gestiamo.

Impatti estremi che ci portano a sottovalutare la forza della quotidianità che ci accompagna per gran parte del tempo. Risultato: non ci accorgiamo, per dirla con Renato Zero (testi di Maurizio Fabrizio e Guido Morra), dei migliori anni della nostra vita.

Siamo diversi e restiamo diversi: si tratta di differenze strutturali, come ricordava il comico Giacobazzi nel celebre monologo dei “due neuroni”.

Elisabetta ed io ci conosciamo da 50 anni e siamo sposati da più di 30, complice la condivisione di variegati interessi culturali, la città di Cervia (l’Oasi di Elisabetta) e valori di non secondaria importanza. Radici importanti nei momenti difficili e pianta fruttuosa nei tempi lunghi.

In tutti questi anni Elisabetta ha svolto un’intensa attività come Madre, Moglie e Lavoratrice, interpretando nella quotidianità quel complesso equilibrio cui tante donne sono chiamate, dando solidità alla famiglia ed alla società.

L’insegnamento presso il Liceo E. Fermi di Bologna e le numerose attività integrative comprendenti scuola-lavoro, seminari ed eventi su temi culturali, scientifici e sociali riguardanti mafia, immigrazione e carcere minorile sono stati e sono il suo modo di interpretare il binomio “Donna e Lavoro”.

Quest’anno ha avuto la soddisfazione di ricevere il  Premio Tina Anselmi 2018 , dedicato al tema Donna e Lavoro, per il settore Educazione.

In questi giorni è stata pubblicata l’Intervista ad Elisabetta Bonfatti sul Magazine BolognadaVivere, a firma Cristina Ropa. Una buona sintesi di una vita di impegno.

Si parlava della connessione tra i generi. Se a volte non cogliamo l’importanza di questo tema non è perché siamo indifferenti. Al contrario: è talmente forte l’impatto che talvolta ne restiamo abbagliati. Con il risultato di non accorgerci dell’enorme opportunità a portata di mano.

Oggi il “4.0” ci ricorda che le sfide sono continue, mentre Darwin ci ricorda che la varietà è essenziale per l’evoluzione e la stessa sopravvivenza della specie.

Riassumendo, siamo in presenza di:

  • Energie in gioco enormi nel rapporto tra i generi, ne basterebbe un decimo per muovere le montagne;
  • Una varietà darwiniana di assoluta qualità al nostro fianco;
  • Un mondo in forte cambiamento che esige soluzioni sostenibili;
  • Una legittima aspirazione ad una vita fatta di sapore, fiducia e positività;

Donna e Lavoro. Chissà che le nuove sfide “4.0” non ci portino a scrivere un nuovo capitolo nella storia del rapporto tra i generi …

Donna e Lavoro. Chissà che un nuovo capitolo nella storia del rapporto tra i generi si riveli decisivo per affrontare le nuove sfide “4.0”  …

Noi accettiamo queste sfide e ci proviamo.

[Nella foto, al centro: Elisabetta con Elena; ai lati le amiche Irene e Chiara]